Nuovo Obbligo Solleciti per Importi fino a 10mila €
L’emissione spetta anche quando il recupero coattivo è affidato all’agenzia delle Entrate-Riscossione
L’emissione spetta anche quando il recupero coattivo è affidato all’agenzia delle Entrate-Riscossione
I solleciti di pagamento propedeutici ad attivare le procedure esecutive per importi fino a 10.000 euro devono essere emessi dai Comuni anche in caso di affidamento dell’attività all’agenzia delle Entrate-Riscossione (Ader). È quanto affermato dal Dipartimento delle Finanze a Telefisco 2022, in risposta ad alcuni quesiti sulla riscossione coattiva, riguardanti anche le modalità di invio dei solleciti ex legge 160/2019.
Sono i primi atti che devono essere inviati ai debitori, dopo la notifica del titolo esecutivo di importo fino a 10.000 euro, per avvisare che sono scaduti i termini previsti per il pagamento di quanto richiesto, concedendo comunque ulteriori 30 giorni di tempo (60 giorni per importi fino a 1.000 euro) prima di attivare le procedure cautelari ed esecutive (fermo, ipoteca, pignoramento).
Il Mef ritiene che, in caso di affidamento della riscossione coattiva ad Ader, i solleciti devono essere emessi dal Comune, trattandosi di adempimenti da effettuare prima che il carico venga affidato al soggetto che riscuote. Peraltro, la disposizione che prevede l’invio dei solleciti (legge 160/19, comma 795) non è richiamata dalla norma che riguarda l’agente nazionale della riscossione (comma 785), per cui i solleciti devono essere inviati dai soggetti che emettono l’atto di accertamento, cioè dai Comuni.
La posizione del Mef non è del tutto convincente, poiché l’invio dei solleciti è previsto prima dell’inizio delle azioni esecutive e cautelari, e non già prima dell’affidamento del carico. Sarebbe più in linea con il richiamo al comma 785 sostenere l’inapplicabilità dei solleciti in caso di affidamento della riscossione coattiva all’Ader, piuttosto che demandare l’onere ai Comuni.
In ordine alle modalità di invio dei solleciti, il Mef chiarisce che può essere utilizzato il canale della posta ordinaria, demandando all’ente impositore la previsione di altre forme di comunicazione più garantiste, con modalità tracciabili (raccomandata, Pec, eccetera).
Testata: Il Sole 24 Ore
Data: 31/01/2022
Di Giuseppe Debenedetto